Ogni volta che mi accingo a parlare di me, vengo colto però da una leggera confusione.
A mettermi in difficoltà è il classico paradosso che si racchiude nella domanda " Chi sono io?".
Ovviamente dal punto di vista della quantità di informazioni sull'argomento, non esiste al mondo nessuno che possa saperne più di me stesso.
Ma quando io mi trovo a parlare di me, è inevitabile che il mio io narrato sia filtrato, manipolato, censurato dal mio io narrante, dalla sua scala di valori, dalla sua sensibilità, dal suo spirito di osservazione, nonchè da una serie di interessi concreti.
Perciò, che grado di verità oggettiva possiederà mai questo io che si racconta da sè?
da "La ragazza dello Sputnik" di Murakami Haruki
2 commenti:
Che ficata!! E' quello che ho sempre pensato e che ho sempre voluto esprimere ma non ci sono mai riuscito!! Me la devo copiare da qualche parte!! Cos'è? un libro, un manga...è bello? Che genere è?
eh si :)
è un concetto semplice ma che non ho mai trovato espresso così bene.
sisi...è un libro.
ti scrivo qui sotto la trama (molto brevemente) così come la descrive il sito della Einaudi, editore del libro:
"La storia ce la racconta un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare. È innamorato di una sua coetanea, Sumire, una ragazza con il mito di Kerouac e della generazione beat. Sumire però non lo ricambia: lo accetta come amico e confidente, ma niente sesso. Lei è invece innamorata di un'altra donna: Myu, una bellissima imprenditrice quarantenne di origine coreana. Solo che anche Myu, pur attratta da Sumire, non vuole concretizzare in amore il loro sentimento. Non vuole o non può: c'è qualcosa di misterioso nel suo passato che le impedisce di amare, che la separa dal mondo. E così i destini dei tre protagonisti si inseguono senza mai congiungersi, vagano nello spazio e nel tempo come un satellite alla deriva."
se ti viene voglia di leggerlo, poi fammi sapere che ne pensi!
Fra
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