martedì 30 ottobre 2007

parole per me


Di lei ho già parlato qui.
Ma mi sento di ringraziarla (bhe, potrei anche usare il tu, tanto so che passerai di qui!) per la parole che mi ha dedicato.
Non che la nostra sia una amicizia che ha bisogno di conferme.
Anzi.
Se c'è qualcosa di cui non ho mai sentito bisogno in questi dieci anni è di una qualche conferma o di un qualche gesto che mi rassicurasse.
Però sentirsele dire,
certe cose, fa bene al cuore.
Soprattutto quando si è un po' giù di corda, sapere che c'è chi sa come tirarti su, è un qualcosa che aiuta a sentirsi meglio.

Grazie :)


"Per te, che sei sempre pronta a tirarmi su di morale da dieci anni anni a questa parte.

Per te, che dopo dieci anni di amicizia sopporti ancora i miei scleri come se fossi ancora la mia compagna di banco.

Per te, che nonostante qualche volta me lo meriti davvero non mi hai mandato a quel paese.

Per te, che hai sempre una parola di conforto per la squinternata qui presente.

Per te, che nonostante tra noi ci sia un anno e un giorno di differenza sei sempre quella più saggia e meno impulsiva.

Per te, che da dieci anni a questa parte rappresenti il mio grillo parlante, quella che riesce sempre a farmi capire che le cose vanno ponderate e misurate, non bisogna solamente seguire il proprio istinto.

Per te, che a qualsiasi ora del giorno della notte mi rispondi sempre.

Per te, che riesci a farmi capire con un solo SMS che non devo mai perdere la testa.

Per te, che non so ancora come fai a sopportare una come me .....

Per te, che ci sono momenti in cui mi guardi e sai a cosa penso.

Per te, che una sera, un mesetto fa, mi hai setto "Forse non è il caso di andare subito in bagno" ..
Perchè anche se per un breve periodo della nostra fin qui breve vita, ci siamo perse di vista, siamo comunque riuscite a ritrovarvi come se nulla fosse mai accaduto, perchè penso che dirtelo che ti voglio un mondo di bene, ormai sarebbe una cosa scontata ......Però qui lo puoi leggere e passare a rileggero ogni volta che ti sentirai triste o sola, perchè così capirai che una persona sarà al tuo fianco SEMPRE, qualsiasi cosa tu abia bisogno!!!"

giovedì 25 ottobre 2007

affanno


E non serve correre lontano se tanto non si può andare via...


martedì 23 ottobre 2007

delusione


La vita è un gioco.

forte e allucinante.

la vita è lanciarsi con il paracadute,

è rischiare,

è cadere e rialzarsi,

è alpinismo,

è voler raggiungere la vetta di se stessi

e ritrovarsi insoddisfatti e angosciati quando non ci si riesce.



11 minuti .Coelho.

lunedì 15 ottobre 2007

mela


C'e' chi cerca l'altra meta' della mela,

io sto cercando ancora la mia mezza,

sono uno spicchio di me stesso.


Fabio Volo

venerdì 12 ottobre 2007

Erdam :)

Amici, non potete perdervelo!

http://www.talent1.mediaset.it/talentone/video/videotalent_1849.shtml


Se vedi un’astronave in doppia fila
E la sfregi con una grossa chiave
Ammettilo che anche se non vuoi
Tu sei già una di noi

Se ne spari una grossa in ascensore
E poi ti guardi attorno vagamente
Ammettilo che anche se non vuoi
Tu sei già uno di noi

Siamo uomini di Erdam
Siamo donne di Erdam
Cittadini di Erdam
Sul pianeta di Erdam
Abbiamo amici di Erdam
E parenti di Erdam
Un lavoro di Erdam
Questa è la vita di Erdam

Se per segare la carriera
Al tuo collega
Gli metti il lassativo
Nel bicchiere
Ammettilo che anche se non vuoi
Tu sei già uno di noi

Se scherzi con la tua migliore amica
Mentre vai a letto con il suo fidanzato
Ammettilo che anche se non vuoi
Tu sei già una di noi

Tu sei uno di noi
Se il giorno di elezioni vai al mare
E poi ti lamenti del governo ladro
Tu sei uno di noi
Se masterizzi dvd e cd

Schede satellitari e carte di credito

Siamo uomini di Erdam
Siamo donne di Erdam
Cittadini di Erdam
Sul pianeta di Erdam
Abbiamo amici di Erdam
E parenti di Erdam
Un lavoro di Erdam
Questa è la vita di Erdam




lunedì 8 ottobre 2007

confusione



E io lo so che porto confusione, quando mi affeziono a qualcuno.

E' come se entrassi a casa sua, e ci buttassi dentro mucchi e mucchi di cose.

venerdì 5 ottobre 2007

letture consigliate


Ogni volta che mi accingo a parlare di me, vengo colto però da una leggera confusione.

A mettermi in difficoltà è il classico paradosso che si racchiude nella domanda " Chi sono io?".

Ovviamente dal punto di vista della quantità di informazioni sull'argomento, non esiste al mondo nessuno che possa saperne più di me stesso.

Ma quando io mi trovo a parlare di me, è inevitabile che il mio io narrato sia filtrato, manipolato, censurato dal mio io narrante, dalla sua scala di valori, dalla sua sensibilità, dal suo spirito di osservazione, nonchè da una serie di interessi concreti.

Perciò, che grado di verità oggettiva possiederà mai questo io che si racconta da sè?


da "La ragazza dello Sputnik" di Murakami Haruki

lunedì 1 ottobre 2007

Feste


Quando ero più piccola, non c'erano i fine settimana, i w-end, i sabati sera e gli aperitivi.

C'erano le feste.

Le feste erano un qualcosa che si aspettava con grande ansia. I pretesti per organizzare la festa erano molteplici, ma di solito quelle migliori, si organizzavano quando qualcuno riusciva ad avere casa libera.

Le feste prevedevano tutta una serie di riti ben precisi che precedevano e seguivano l'evento.

Vi era un grande lavoro di preparazione, non solo per l'organizzatore ma anche per gli invitati.

Ogni festa che si rispetti era fonte inesauribile di preoccupazioni per noi ragazze: già una settimana prima si cominciava a pensare a cosa indossare e a passare interi intervalli scolastici a spettegolare su chi ci sarà, su cosa si farà e su come andrà a finire.

Vengono invitati tutti (beh, quasi tutti!) e tutti sono autorizzati a portare qualcuno. Cosa che di solito aveva effetti devastanti sulla casa del festeggiato!!

Ognuno poi aveva il compito di portare qualcosa alla festa: i maschietti solitamente si occupavano del beveraggio e noi femminucce del mangiare.

Simona preparava sempre quel buonissimo tiramisù che invece di essere fatto col caffè, era fatto con le fragole (quand'è che me lo rifai?!). Io invece, mettevo ai lavori forzati mia madre obbligandola a sfornare teglie e teglie di pizzette!

Poi finalmente arrivava la serata della festa e puntualmente le cose non andavano mai come ce le eravamo immaginate (causando non pochi problemi al fragile equilibrio psicologico di noi gentil donzelle!).

Ogni festa che si rispetti aveva il suo "bollettino di guerra" riassumibile più o meno così:

- almeno un paio di ragazze passavano la serata chiuse in bagno a piangere per le pene d' amore

- altrettanti la passavano anche loro in bagno, ma a fare altro :)

- i bulletti di turno, che millantavano resistenze stoiche all'alcool, finivano poi a vomitare nel giardino (con gioia e tripudio del proprietario di casa!!)

- il ragazzo che ti piaceva passava sempre l'intera serata a fare il filo ad un'altra ragazza. Quello che non sopporti invece, non ti lasciava neanche un minuto sola

- un quantitativo di alcool che oggi considereresti ridicolo, ai tempi ti permetteva di viaggiare in altri mondi!!


Le feste finivano più o meno tutte nella stessa maniera: metà gente collassata e l'altra metà che si dava da fare per ridare dignità alla casa.

Della festa poi se ne parlava per giorni, settimane, addirittura mesi!

E soprattutto dalle feste scaturivano sempre tutta una serie di conseguenze che si protraevano a lungo nel tempo: fidanzamenti, litigi, torti e soprattutto prese in giro!

Conosco alcuni che si sono rovinati per sempre la reputazione nelle feste del liceo!


Poi cresci e le feste perdono il loro fascino, ma i ricordi quelli rimangono...e dentro, ci si sente piccoli per sempre!